Tag: Rigenerazione urbana

Place branding, cultura e creatività per una rigenerazione urbana collaborativa

Nelle attuali dinamiche territoriali l’attrattività assume una dimensione “immateriale” e viene data sempre più rilevanza al sistema di connessioni fisiche e digitali che place branding, cultura e creatività sono in grado di attivare nei processi di rigenerazione urbana collaborativa, al fine di implementare la connessione tra conoscenza e pianificazione, la rigenerazione urbana collaborativa, la partecipazione culturale e il community engagement.

Stipulare l’urbanistica

Urbanistica contrattuale è il titolo scelto per una ricerca che ho condotto in questi ultimi anni. Il messaggio proposto si ricava dall’aggettivo posto nel titolo a designare l’urbanistica come una pratica di reciprocità, specialmente se la rigenerazione urbana è il fulcro principale. La cornice di senso dell’urbanistica contrattuale, infatti, è quella di un territorio ampiamente urbanizzato e infrastrutturato, obsolescente in molte sue parti, con una densa accumulazione di diritti, competenze, norme e prassi in equilibrio spesso precario.

Inquadramento dei processi di rigenerazione urbana a partire dai patrimoni militari dismessi

Le ex aree militari si mostrano come potenziali volani di rigenerazione urbana, ma un insieme di fattori eterogenei e frammentati tra di loro ne stanno impedendo percorsi di riuso virtuosi: questi ultimi dovrebbero virare su approcci inter- e multidisciplinari in armonia con il governo del territorio.

Caserme: una risorsa per la rigenerazione urbana?

Caserme e aree militari non più utilizzate sono considerate preziose “risorse” per la città soprattutto nei processi di rigenerazione urbana, come ambiti riutilizzabili per servizi ed attrezzature collettive. Se è vero che il recupero di questi vuoti può contribuire a migliorare la qualità urbana, è anche vero che in assenza di un piano e progetto che attribuisca senso al loro recupero, le aree militari sembrano perdere il loro “valore pubblico”.

Welfare di comunità e rigenerazione del capitale sociale nell’ex Forte Petrazza

L’esperienza di Fondazione di Comunità di Messina viene qui presentata per il modello di recupero applicato all’ex Forte Petrazza trasformato in parco sociale. Il manufatto difensivo, per anni in mano alla criminalità locale, oggi si propone come presidio culturale e sociale e rappresenta uno dei poli del progetto Capacity (Bando periferie 2016).

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L’autonomia regionale differenziata è una secessione dei ricchi

L’autonomia differenziata configura una autentica “secessione dei ricchi” perché amplifica enormemente i poteri delle Regioni, pregiudicando disegno e attuazione delle politiche pubbliche nazionali e ampliando le disuguaglianze territoriali. Il trasferimento delle risorse alle Regioni è definito da commissioni stato-regione privando il Parlamento delle proprie potestà.

Storia e Cronistoria del DdL Calderoli

Il disegno di legge Calderoli all’esame del Parlamento stabilisce, tra l’altro, che l’attuazione dell’autonomia per tutte le funzioni che prevedono il rispetto dei LEP non possono essere oggetto di intesa se non dopo la loro definizione e ciò, di fatto, “costituzionalizza” gli squilibri distributivi nella ripartizione della spesa tra le regioni, penalizzando in particolare quelle meridionali.

L’equivoco dei residui fiscali tra spesa storica e suggestioni autonomistiche

I residui fiscali, lungi dall’essere “impropri e parassitari” non sono altro che la conseguenza della necessità di garantire l’attuazione del principio di equità: dai dati si evince che tale principio, complice il meccanismo del criterio della spesa storica, è lungi dall’essere rispettato.

L’autonomia differenziata, la proposta del Disegno di Legge

Il modello federalista si basa su due principi cardine: l’equa soddisfazione dei bisogni sul territorio e la responsabilità fiscale degli enti decentrati. Il processo di autonomia proposto fa perno invece sui trasferimenti, con l’impoverimento dell’autonomia fiscale regionale e una scarsa attenzione per la necessaria perequazione

Un paradigma di cattiva legislazione: il regionalismo differenziato nelle tenaglie dell’incostituzionalità e dell’inapplicabilità

Il disegno di legge approvato dal Senato il 23 gennaio scorso in tema di autonomia differenziata nella sua attuale formulazione presenta non pochi limiti relativamente al rapporto tra Governo e Parlamento sotto il profilo della costituzionalità e della sua reale applicazione.