Stefano Micelli

Professore di economia e gestione delle imprese all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dedica gran parte della sua attività di ricerca al tema della trasformazione del sistema economico italiano con un’attenzione particolare all’evoluzione dei settori manifatturieri. E’ membro dell’Advisory Board di Unicredit, è responsabile del progetto ITS 4.0 per conto del Ministero dell’Istruzione, è membro del comitato scientifico di Symbola. E’ autore di diversi articoli e volumi fra cui: “Futuro Artigiano” (ed. Marsilio) con cui ha ottenuto il premio Compasso d’Oro.

Manifattura urbana per una crescita sostenibile

Gli studi sulla regionalizzazione delle catene globali del valore segnalano una riconfigurazione delle filiere produttive evidenziando la tendenza a una rilocalizzazione dei processi produttivi a ridosso dei mercati di destinazione. In questo scenario, le principali aree metropolitane a livello internazionale vedono crescere il numero e l’importanza di artigiani qualificati e piccoli produttori high tech capaci di combinare un saper fare di tipo tradizionale con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie 4.0. Il loro radicamento urbano contribuisce al consolidamento di “lavori buoni” in contesti altrimenti caratterizzati da forti polarizzazioni di tipo economico e sociale.

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I vantaggi economici e sociali del reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane

Il reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane è da anni oggetto di riflessione e costruzione di politiche pubbliche in diverse metropoli globali. L’insediamento e la crescita di imprese nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato sono perseguiti allo scopo di contribuire al rilancio del ceto medio correlato a nuovi processi di rigenerazione. Tale tematica chiama in causa il rapporto fra aree urbane e territori produttivi che nel caso di Milano suggerisce nuove forme di divisione del lavoro fra il capoluogo lombardo e il Made in Italy su scala nazionale.

Una Call per gli Autori

La rivista è aperta a coloro che ritengono di avere un contributo da offrire al dibattito. La collaborazione avviene promuovendo articoli di carattere puntuale e/o gruppi di articoli coordinati su un tema. I contributi hanno una lunghezza compresa tra quattro e seimila caratteri. Per ogni richiesta di approfondimento: info@dite-aisre.it

Distanti ma vibranti. La capacità dei luoghi di adattarsi alla perifericità

In anni recenti molti esponenti del mondo accademico e tra i policy makers si sono schierati contro la narrazione dominante che le zone marginali siano destinate ad un inesorabile destino di abbandono e lenta scomparsa. Esistono in realtà alcuni territori, che abbiamo definito ‘vibranti’, capaci di resistere alla tendenza allo spopolamento adattandosi alla loro perifericità. Comprendere quali siano gli elementi esogeni, o quali le risorse endogene su cui hanno fatto perno, diviene un importante fattore di conoscenza per chi ha la responsabilità di proporre strumenti per promuovere la coesione territoriale e ridurre le disparità territoriali.

Dalla rigenerazione alla rimilitarizzazione delle ex caserme dismesse. Il caso della Caserma Trieste a Casarsa della Delizia

La storia dell’ex Caserma Trieste racconta le politiche atte a riscattare quest’area abbandonata per farne un modello utile a realtà simili. Purtroppo, nel quadro geopolitico grandemente mutato, l’importanza del confine nord-orientale italiano assume un nuovo ruolo e la retrocessione dei luoghi ex-militari alle comunità locali è più così certa.

Il progetto NEO a Gagliano Aterno

I piccoli paesi appenninici ribollono di complessità e divengono luoghi fertili per territorializzare alternative culturali e socioeconomiche in tempi di transizione ecologica ed energetica. La dimensione di scala, i vuoti relativi e la posizione decentrata rispetto ai grandi centri antropizzati facilitano tali ambizioni. Attraverso la formazione di operatori di comunità, facilitatori territoriali e neo-popolamento si sperimentano trasformazioni ideologiche e materiali in spazi fragili e marginalizzati sul campo attraverso diversi progetti.