In attesa di celebrare il primo anno di attività, Niccolò Franchi e Giacomo Orlando, raccontano l’esperienza di NAMA Nuovo Anfiteatro Martesana: il primo progetto di rigenerazione urbana a base culturale fondato sulla gestione collettiva di una rete composta in gran parte da giovani under 30.
Da poco entrato nella Rete Spazi Ibridi della Città, NAMA. ha deciso di offrire ai giovani del quartiere l’opportunità di creare nuovi spazi-contenitore di espressione e di protagonismo attivo, grazie al programma La Città dei Giovani promosso da Fondazione Comunità Milano.
Come definireste NAMA.?
NAMA è innazitutto una scommessa. Un progetto pilota per rigenerare uno spazio sottoutilizzato, ma anche un’opportunità per i giovani di co-gestire un luogo dove costruire nuovi “spazi di manovra”, crescita e impegno verso la comunità.
NAMA è uno spazio ibrido gestito da Associazione ETC – Ecologia Turismo Cultura, in collaborazione con una rete informale di soggetti associativi per la maggior parte under 30: Crea Productions, MiGarden, Kabobo, PrimAlba, ConservaMi, Ciclo Pontegiallo e altre.
L’edificio è stato organizzato in diversi ambienti che ospitano attività per stimolare progetti a 360 gradi. Ci sono spazi dedicati ad artigianato, riciclo, sport, co-working e socialità. Di sera, NAMA si trasforma nel cuore pulsante dell’animazione culturale del quartiere.
Qual è la mission del progetto e su quali assi si basa l’attività dello spazio?
L’obiettivo è dare una casa a progetti itineranti e favorire nuove collaborazioni cittadine. Immagiiìniamo NAMA come un luogo in cui i giovani possono co-gestire spazi e funzioni, impegnandosi concretamente per la comunità locale dimostrando il proprio valore sociale.
L’attività di NAMA durante il giorno si concentra nell’erogazione di servizi autorganizzati e accessibili a tutti con una tessera associativa annuale, come la ciclofficina, la sartoria, la falegnameria e la stampa 3D, fino ad arrivare alla produzione musicale tramite l’utilizzo di una sala prove/registrazione e lo spazio co-working. Le persone possono decidere sia di partecipare ai laboratori pratici proposti, sia di impiegare spazi e strumenti per coltivare i propri progetti, in autonomia o in sinergia, ampliando il proprio potenziale espressivo. Qui è possibile riparare oggetti sotto la supervisione di volontari competenti e ricevere supporto beneficiando di sportelli dedicati alla cura e benessere della persona.
Di sera, il luogo ospita un palinsesto che include rassegne espositive e cinematografiche alla presenza di ospiti affermati, concerti di musica emergente e jam session, oltre a eventi culturali e dibattiti.
Come il progetto si inserisce nel percorso di rigenerazione degli spazi dell’anfiteatro Martesana di Milano?
Tutto è iniziato con una scommessa: rigenerare e restituire alla cittadinanza uno spazio sottoutilizzato ma ricco di potenziale, l’anfiteatro della Martesana, costruito negli anni ‘80 e avviato da Ciclofficina Pontegiallo, oggi nostro partner progettuale.
Valorizzando l’esperienza decennale nella vicina Cascina Martesana, attualmente in fase di ristrutturazione, l’associazione ETC, ha ottenuto dal Municipio 2 del Comune di Milano l’affidamento in concessione onerosa dell’intero anfiteatro, tramite un bando di gara.
Prendendosi carico della ristrutturazione di alcuni locali fino a quel momento inutilizzati, l’associazione ha potuto renderli attrezzati e funzionali ad accogliere un centro polifunzionale. Il progetto è stato reso possibile grazie al finanziamento di Fondazione Comunità Milano, Fondazione Alia Falk, Fondazione DeAlbertis e Fondazione DeAgostini nell’ambito del programma La città dei Giovani. Il passo successivo è stato quello di coinvolgere una rete di collettivi under 30 disposti a impegnarsi per avviare questa trasformazione.
Come avete deciso la destinazione d’uso degli spazi?
La scelta è frutto del confronto tra tutte le associazioni coinvolte, ciascuna portatrice di competenze, visioni e aspettative. La progettazione degli spazi e delle attività sono state decise a partire degli esiti di un questionario cui hanno risposto 1.300 persone. L’analisi di questi dati ha mostrato una significativa necessità di spazi per i giovani dedicati alla socialità, al fare comunità, alla fruizione di eventi culturali e attività artigianali ma anche di una maggiore sicurezza nei luoghi, soprattutto di quelli all’aperto. Collaboriamo, inoltre, con associazioni universitarie e gruppi giovanili per pensare ad attività che favoriscano la partecipazione di studenti e cittadini stranieri interessati a fruire di spazi accessibili in città.

Quali sono le principali difficoltà riscontrate nella gestione di NAMA?
La principale sfida è la sostenibilità economica: la volontà di realizzare una progettualità che nelle nostre menti non trova confini si scontra con la disponibilità limitata di fondi. Facciamo tante attività per il quartiere, vorremmo intensificare il nostro impatto prendendoci cura dello spazio esterno, ad oggi problematico, per garantire un presidio che allontani situazioni rischiose e spiacevoli, ma la mancanza di fondi è un ostacolo. Stiamo sperimentando strategie di ingaggio delle comunità multietniche che popolano il parco antistante, restie alla partecipazione alle attività del quartiere, con una programmazione ad hoc e con politiche di accesso inclusive. Lo spazio, infatti, propone scontistiche per determinate fasce di utenza, come attività gratuite per over 65 e under 24.
Cosa vi ha spinto ad iscrivervi alla Rete Spazi Ibridi della Città di Milano e qual è il valore aggiunto del farne parte?
Entrare nella Rete Spazi Ibridi ci consente di condividere risorse ed esperienze, affrontare sfide comuni ed esplorare nuove possibilità per realizzare il benessere collettivo e progetti condivisi. Stare nella Rete ci fa sentire riconosciuti e dà valore a tutti i nostri sforzi quotidiani di fornire risposte concrete ai problemi del territorio laddove il welfare pubblico fatica ad arrivare; ci consente di far sentire la nostra voce e di raccontare che quello che facciamo è fondamentale per i quartieri e, soprattutto, può generare valore per tutta la città.
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