16. (Post) Covid: il futuro di città e territori

(Post) Covid: Quali cambiamenti per le città e i territori?

Nel mezzo della pandemia un adagio spesso ripreso nella conversazione pubblica recitava che ne saremmo usciti migliori. Abbiamo considerato la crisi sanitaria come possibile agente di cambiamento in grado di orientare in modo originale i comportamenti collettivi, auspicabilmente in meglio. La pandemia non è ancora terminata, ma è già possibile un primo bilancio a partire da alcuni ambiti della vita sociale ed economica: il lavoro, il commercio, il turismo e il mercato immobiliare.

Lavoro a distanza e near working: quale futuro?

La pandemia Covid-19 ha accelerato il lavoro a distanza e promosso il near working. Oggi i lavoratori della conoscenza tendono a lavorare presso la propria abitazione ma i “nuovi luoghi del lavoro” si stanno sempre più affermando come alternativa alla casa e all’ufficio. Nel 2021 il 46% degli spazi di coworking intervistati in Italia ha ospitato nomadi digitali e il 65% lavoratori a distanza. I decisori politici stanno riconoscendo il ruolo sociale di tali spazi, sia nelle grandi città come Milano, che nelle aree periferiche del Paese dove sono promossi i “presidi di comunità”.

Il turismo tra cambiamento e ritorno al passato

Durante la pandemia, il settore del turismo ha vissuto tre fasi: il fermo improvviso, poi un breve periodo nel quale ha considerato il lockdown come un’opportunità per riformarsi in maniera sostenibile, ed infine la ripartenza tornando a correre più veloce di prima, con un impatto spesso pesante e disomogeneo sui territori turistici. Oggi, al settore turistico italiano manca ancora quella capacità di governo e di coordinamento delle destinazioni che la complessità del prodotto turistico rende necessaria.

Pandemia e regolazione del suolo pubblico: temi e questioni aperte

Nell’attuale quadro evolutivo, la regolazione del suolo pubblico rappresenta un rilevante ambito di intervento strategico per il sistema decisionale a scala locale nel difficile equilibrio tra obiettivi di tutela del patrimonio storico-culturale, obblighi di fiscalità locale, motivi imperativi di interesse generale, istanze di liberalizzazione del terziario di mercato e le nuove e inedite progettualità dello spazio pubblico.

Norme e uso degli spazi nel post pandemia

A valle del periodo pandemico, durante il lungo e incerto ritorno alla normalità, è possibile riflettere su quanto le risposte di politica pubblica e le spinte all’innovazione che provengono dalle società locali confermino dinamiche di lungo periodo legate alla capacità istituzionale, alle forme di conoscenza e di apprendimento sociale e alle possibilità innovazione, o quanto esse costituiscano potenziali discontinuità e aperture, preziose per immaginare traiettorie future differenti.

Covid-19 e valori immobiliari: una analisi estesa alle città metropolitane

L'organizzazione del lavoro agile e lo smartworking a seguito del confinamento sanitario avrebbero dovuto rappresentare un motivo di svolta nelle scelte future di localizzazione in favore di un ritorno nelle località minori, in particolare verso i borghi abbandonati del Paese e le città del meridione. Indagando i valori immobiliari delle città metropolitane sembra invece che la pandemia abbia rappresentato solo un momento di sospensione di un percorso di concentrazione su pochi poli metropolitani - in particolare Milano - sui cui incardinare la crescita del Paese.

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In anni recenti molti esponenti del mondo accademico e tra i policy makers si sono schierati contro la narrazione dominante che le zone marginali siano destinate ad un inesorabile destino di abbandono e lenta scomparsa. Esistono in realtà alcuni territori, che abbiamo definito ‘vibranti’, capaci di resistere alla tendenza allo spopolamento adattandosi alla loro perifericità. Comprendere quali siano gli elementi esogeni, o quali le risorse endogene su cui hanno fatto perno, diviene un importante fattore di conoscenza per chi ha la responsabilità di proporre strumenti per promuovere la coesione territoriale e ridurre le disparità territoriali.

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