Roberto Camagni ha contribuito in molti campi dell'economia regionale e urbana, portando sempre in considerazione le implicazioni pratiche dei suoi concetti e analisi. Era una persona appassionata che si interessava ai problemi concreti e passava rapidamente dalla teoria alla pratica. Uno dei suoi contributi più importanti riguarda la teoria del capitale territoriale, definendo gli elementi del capitale territoriale e sottolineando l'importanza della complementarietà tra di loro. Inoltre, ha dimostrato l'importanza del milieu nello sviluppo locale e ha affrontato la questione della competitività territoriale. Ha inoltre sottolineato l'importanza di politiche di coesione che coniughino efficienza ed equità.
Nel 2023 il personale dei comuni italiani è calato del 28,7% rispetto al 2007, toccando 341.659 unità. Nonostante una leggera ripresa attesa nel 2024, IFEL prevede l’uscita di circa 165.000 dipendenti entro sette anni, pari al 48% dell’organico attuale, tra pensionamenti e dimissioni. Una perdita rilevante per enti locali sempre più centrali nella gestione degli investimenti pubblici, dal PNRR alla nuova programmazione dei fondi europei 2021-2027
Il 7 maggio 2025 il Senato ha approvato in via definitiva il Ddl di conversione del DL PA, definito dal ministro Zangrillo una “rivoluzione organizzativa silenziosa”. Il provvedimento introduce novità sul reclutamento e sul rafforzamento del concorso pubblico, ma non affronta due criticità decisive: la scarsa attrattività della PA e l’alto tasso di abbandono. Nei comuni si rischia la perdita del 48% del personale entro il 2031
La Direttiva del 14 gennaio 2025 introduce un cambiamento culturale e normativo nella formazione della PA, trasformandola in leva strategica per la valorizzazione delle persone e la produzione di valore pubblico. L’obbligo delle 40 ore annue per ciascun dipendente sancisce un diritto-dovere all’apprendimento continuo, ma pone anche sfide operative e di sistema. La formazione, per essere efficace, deve integrarsi con percorsi di carriera e sistemi di valorizzazione
Le transizioni digitale, ecologica, amministrativa e sociale richiedono nuove competenze e approcci organizzativi. La formazione non è solo trasmissione di saperi, ma sviluppo di capacità adattive in contesti complessi. Il report IFEL evidenzia gap formativi soprattutto nelle aree legate alla sostenibilità, digitalizzazione avanzata e gestione integrata delle politiche pubbliche, sottolineando l’importanza di una formazione flessibile e integrata per guidare il cambiamento nella PA
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