12 Dicembre, 2024

Le ZES della Campania: il contributo allo sviluppo tra economia e infrastrutture

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Le ZES nel mondo sono definite “aree geografiche dove sono concessi incentivi per beneficiare le aziende che si insediano, attraverso agevolazioni e strumenti che agiscono in un regime derogatorio rispetto a quelli vigenti” (Word Bank, 2011). Le ZES, quindi, rappresentano poli di crescita con strumenti di agevolazione fiscale come tariffe, dazi, imposte e quote mirate ad offrire possibilità di sviluppo e di incentivo della catena del processo produttivo.
Le Zone Economiche Speciali, oltre a offrire gli incentivi sopra menzionati e meglio delineati di seguito, sono state declinate differentemente a seconda delle diverse funzioni come:

  1. parchi industriali (Industrial Park – IP), definiti come aree sviluppate e divise in lotti sulla base di un piano generale che comprenda infrastrutture, trasporti;
  2. Eco-Industrial Park (EIP): comunità di imprese manifatturiere e di servizi alla ricerca di migliori performance dal punto di vista economico e ambientale;
  3. Parchi Tecnologici (Technology Park – TP): i TP stimolano e gestiscono i flussi di conoscenza tra università, centri di ricerca, aziende e mercati, facilitando la creazione e la crescita di imprese innovative;
  4. Zone Franche (Free trade zones – FTZ): aree delimitate esenti da dazi e/o imposte che offrono strutture per lo stoccaggio e la distribuzione per operazioni di commercio, trans-shipment e re-export;
  5. Distretti per l’innovazione (Innovation District – ID): spesso sviluppati nelle aree urbane, possono essere definiti come un ecosistema di innovazione top-down costruito in base a modelli multidimensionali di innovazione tesi a rafforzare la competitività delle aree interessate.
    Le ZES della Campania, nate nel 2017 (decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91), a ridosso delle principali aree portuali, sono considerate secondo la Svimez come driver di sviluppo del Sud. Differentemente dalle ZES presente negli altri Stati (Davies & Mazhikeyev, 2016), molte ZES campane si estendono anche ad aree interne della Regione Campania stessa. Il potenziale delle ZES si estende a benefici di tipo economico, finanziario ma anche socioeconomico ed ambientale. Con l’obiettivo di individuare una logica di connessione tra gli hub economico-infrastrutturali (porti, aree retroportuali, interporti), con l’aspetto economico-funzionale con i principali snodi logistici e industriali (interporto e nodi intermodali per l’intermodalità gomma-ferro), le ZES innescano diversi fenomeni ed impatti sul territorio ancora in fase di studio.
Figura 1 – Zes Campania @PROPOSTA DI PIANO DI SVILUPPO STRATEGICO “ZES CAMPANIA” DGR 175/2018

Tra i vari impatti vi è la crescita di produzione in diversi settori manifatturieri, con conseguente aumento di addetti. Tale crescita è dovuta anche all’adozione della Regione Campania del Piano di sviluppo strategico (DGR 175/2018) per le ZES campane, individuando cinque settori di attività da promuovere come quello dei mezzi di trasporto; alimentare; metalli, macchinari ed elettronica; chimica; abbigliamento e legno e mobilio.
Le principali misure previste dal Piano di sviluppo strategico sono di tipo infrastrutturale come:

  • La realizzazione e/o il completamento degli interventi nei porti di Salerno (Porta-Ovest) e Napoli (collegamenti stradali);
  • il completamento della viabilità di accesso e la realizzazione del casello autostradale a supporto dell’interporto Sud-Europa;
  • l’efficientamento del fascio di presa e consegna dell’interporto Sud-Europa.


Ulteriori misure riguardano le attività portuali come il potenziamento delle superfici adibite al trasporto merci dell’aeroporto di Napoli, il completamento di opere di dragaggio nei porti di Napoli e Salerno.
Le misure elencate inducono nelle aree che ricadono nelle ZES una trasformazione del territorio in termini di uso e trasformazione del suolo. Gli interventi di rinnovamento infrastrutturale (ferroviario e portuale) possono implicare variazioni del mercato immobiliare nelle aree adiacenti alle ZES o alle attività correlate alle ZES. Variazioni del mercato immobiliare si possono percepire sia negli immobili di tipo produttivo e commerciale legati alle produzioni, ma esse possono riguardare anche il settore residenziale con l’ammodernamento delle infrastrutture di trasporto.
Gli incentivi sul settore dei trasporti possono promuovere una migliore accessibilità e prossimità tra le ZES e contesti urbani ma anche influire negativamente sulla qualità dell’aria, incrementando il livello di inquinamento dovuto ai veicoli in transito su strade e ferrovie. È noto che il miglioramento della linea ferroviaria ha degli impatti sul mercato immobiliare intorno alla linea e stazione, ed è probabile che il miglioramento del fascio di presa e consegna possa provocare impatti sugli immobili.
Il completamento di opere di dragaggio nelle aree portuali va rafforzato con misure di efficientamento energetico, riducendo l’impatto inquinante dovuto dalle navi con maggiore pescaggio in transito nel porto.
Gli strumenti fiscali e di investimento attuati nelle ZES sono strategici per la promozione dello sviluppo economico-territoriale e, intervenendo sugli interporti e sulle infrastrutture di trasporto, è necessario per un trasporto sostenibile e per una pianificazione territoriale tenere in considerazione gli impatti socio-economico e territoriali che le ZES hanno sul territorio (D’Auria et al., 2019).

Ulteriori riferimenti

L’analisi sulle ZES in Campania parte dalla Ricerca finanziata da fondi regionali nell’ambito PON 2014-2019 dalla Regione Campania nel 2019 “DALLA PROGRAMMAZIONE ALL’ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI.LE BUONE PRATICHE DELLA REGIONE CAMPANIA” – Le politiche per lo sviluppo in Campania ZES, piano del lavoro, aree di crisi.

La ricerca fa parte di un progetto con 5 università, di cui l’ Università degli Studi del Sannio è capofila, a seguire l’Università degli studi Partneope, Salerno, L’Orientale e Suor Orsola Benincasa.

  • World Bank (2011). Special Economic Zones: Performance, Lessons Learned, and Implications for Zone Development”. Research working paper; no. WPS 45869, 2008, The World Bank: Washington D.C
  • Davies, R.B., Mazhikeyev, A. (2016), “The Impact of Special Economic Zones on Exporting Behavior”, Working Paper No. 201528, School of Economics, University College, Dublin.
  • D’Auria, A., Di Ruocco, I., Infante, L., Rossi, P. (2019). Il territorio della ZES in Campania. In (a cura di Riccardo Realfonzo): Le politiche per lo sviluppo in Campania ZES, piano del lavoro, aree di crisi. UniorPress, Napoli
  • Di Ruocco I, D’Auria A. (2023). The multidimensional impact of Special Economic Zones in Campania Region. The TIA tool for land economic evaluation. EDITORIALE BDC. Bollettino Del Centro Calza Bini

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