Silvia Cerisola

Ricercatrice (RTDB) in Economia Regionale e Urbana presso il Dipartimento di architettura, ambiente costruito e ingegneria delle costruzioni (DABC) del Politecnico di Milano. Si occupa prevalentemente dell’impatto del patrimonio culturale e della creatività locale sullo sviluppo economico territoriale. La sua attività di ricerca riguarda anche studi inerenti a disparità territoriali e a produttività locale, svolti nell’ambito di progetti di ricerca nazionali ed internazionali.

Gli elementi intangibili nel legame tra patrimonio culturale e sviluppo locale

Roberto Camagni è noto per la sua abilità nel comprendere, interpretare e spiegare fenomeni territoriali complessi. Ha contribuito in vari settori dell'economia regionale, fornendo quadri concettuali appropriati per contestualizzare gli aspetti territoriali. Il suo lavoro ha identificato e descritto accuratamente le diverse caratteristiche territoriali, promuovendo una comprensione profonda dei fenomeni analizzati. Ha fornito anche stimoli nell’ambito dell’economia della cultura, considerando il patrimonio culturale come parte del "capitale territoriale" e come determinante di sviluppo endogeno. Il suo lavoro ha contribuito all'analisi del patrimonio culturale e influenzerà future ricerche in questo campo.

Patrimonio culturale e sviluppo locale in cinque libri recenti

La relazione tra patrimonio culturale e sviluppo è stata oggetto di grande interesse negli ultimi 20-30 anni. Diversi canali attraverso i quali questo legame funziona e differenti prospettive sull’argomento continuano ad essere esplorati e la letteratura recente ci aiuta nella comprensione di questi temi anche con libri che ci avvicinano ai meccanismi virtuosi che trasformano il patrimonio culturale in un volano di sviluppo. Cinque titoli di recente pubblicazione rappresentano tasselli importanti per la composizione del quadro complessivo.

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Una Call per gli Autori

La rivista è aperta a coloro che ritengono di avere un contributo da offrire al dibattito. La collaborazione avviene promuovendo articoli di carattere puntuale e/o gruppi di articoli coordinati su un tema. I contributi hanno una lunghezza compresa tra quattro e seimila caratteri. Per ogni richiesta di approfondimento: info@dite-aisre.it

I vantaggi economici e sociali del reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane

Il reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane è da anni oggetto di riflessione e costruzione di politiche pubbliche in diverse metropoli globali. L’insediamento e la crescita di imprese nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato sono perseguiti allo scopo di contribuire al rilancio del ceto medio correlato a nuovi processi di rigenerazione. Tale tematica chiama in causa il rapporto fra aree urbane e territori produttivi che nel caso di Milano suggerisce nuove forme di divisione del lavoro fra il capoluogo lombardo e il Made in Italy su scala nazionale.

Dalla rigenerazione alla rimilitarizzazione delle ex caserme dismesse. Il caso della Caserma Trieste a Casarsa della Delizia

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Distanti ma vibranti. La capacità dei luoghi di adattarsi alla perifericità

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Il progetto NEO a Gagliano Aterno

I piccoli paesi appenninici ribollono di complessità e divengono luoghi fertili per territorializzare alternative culturali e socioeconomiche in tempi di transizione ecologica ed energetica. La dimensione di scala, i vuoti relativi e la posizione decentrata rispetto ai grandi centri antropizzati facilitano tali ambizioni. Attraverso la formazione di operatori di comunità, facilitatori territoriali e neo-popolamento si sperimentano trasformazioni ideologiche e materiali in spazi fragili e marginalizzati sul campo attraverso diversi progetti.