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Xfarm agricoltura prossima a San Vito dei Normanni

A San Vito dei Normanni, stiamo trasformando 50 ettari di terre confiscate alla criminalità organizzata in un’azienda agricola, ecologica e sociale capace di generare lavoro, benessere per la comunità e miglioramento dell’ecosistema. Rigeneriamo il suolo, promuoviamo economia circolare, aumentiamo la biodiversità, offriamo prodotti agricoli di qualità, favoriamo inserimenti socio-lavorativi, organizziamo eventi comunitari, sosteniamo la formazione tecnica e la ricerca scientifica, accompagniamo progetti agricoli promossi da giovani del nostro territorio. In tanti e tante, stiamo costruendo un originale hub rurale che vuole contribuire allo sviluppo locale dell’Alto Salento.

Il futuro delle spiagge arriverà in pattino?

Nel futuro delle spiagge italiane si intravede un paesaggio sul nascere lungo quanto tutto il perimetro della costa italiana. Capace di tenere in equilibrio tutela del diritto allo spazio pubblico, nuovi costumi, nuovi bisogni, nuove forme di relazione urbana a valle della paura pandemica. E capace di generare una comunità permanente più dinamica, connessa e vocata a esperienze simultanee.

Innovazione sociale per il futuro della città: l’esperienza di Palo del Colle (Bari)

Il Laboratorio Urbano Rigenera a Palo del Colle, Bari, ha trasformato un edificio riqualificato in un centro vitale per la comunità. Offrendo spazi gratuiti, Rigenera ha stimolato l’immaginazione e la qualità delle attività, collaborando con 48 realtà associative, start-up innovative e un incubatore di imprese culturali e sociali. Grazie a investimenti privati e pubblici, ha raggiunto la sostenibilità economica e creato nuove infrastrutture e un festival di comunità.

Place branding, cultura e creatività per una rigenerazione urbana collaborativa

Nelle attuali dinamiche territoriali l’attrattività assume una dimensione “immateriale” e viene data sempre più rilevanza al sistema di connessioni fisiche e digitali che place branding, cultura e creatività sono in grado di attivare nei processi di rigenerazione urbana collaborativa, al fine di implementare la connessione tra conoscenza e pianificazione, la rigenerazione urbana collaborativa, la partecipazione culturale e il community engagement.

Strumenti tradizionali per spazi innovativi: laboratori e prospettiva di genere

L’articolo vuole mettere in luce la necessità di porre le comunità come protagoniste della creazione di spazi pubblici inclusivi. L’utilizzo delle lenti della prospettiva di genere in questo tipo di processi può essere occasione di riscoperta, in nuove forme, di alcuni strumenti fondamentali: i laboratori.

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Strategie per le aree interne: tra retorica del declino e infrastrutturazione comunitaria

Le aree interne italiane si trovano al centro di una contraddizione: considerate marginali dal nuovo PSNAI, mostrano invece segnali concreti di vitalità e innovazione. Non è il territorio a essere fragile, ma le politiche che lo attraversano. In opposizione a visioni tecnocratiche e assistenziali, emergono pratiche di rigenerazione fondate su comunità attive, governance plurale e nuovi modelli istituzionali capaci di generare sviluppo dal basso. La sfida è passare dal governo dei fondi alla governance delle comunità.

Distanti ma vibranti. La capacità dei luoghi di adattarsi alla perifericità

In anni recenti molti esponenti del mondo accademico e tra i policy makers si sono schierati contro la narrazione dominante che le zone marginali siano destinate ad un inesorabile destino di abbandono e lenta scomparsa. Esistono in realtà alcuni territori, che abbiamo definito ‘vibranti’, capaci di resistere alla tendenza allo spopolamento adattandosi alla loro perifericità. Comprendere quali siano gli elementi esogeni, o quali le risorse endogene su cui hanno fatto perno, diviene un importante fattore di conoscenza per chi ha la responsabilità di proporre strumenti per promuovere la coesione territoriale e ridurre le disparità territoriali.

Il progetto NEO a Gagliano Aterno

I piccoli paesi appenninici ribollono di complessità e divengono luoghi fertili per territorializzare alternative culturali e socioeconomiche in tempi di transizione ecologica ed energetica. La dimensione di scala, i vuoti relativi e la posizione decentrata rispetto ai grandi centri antropizzati facilitano tali ambizioni. Attraverso la formazione di operatori di comunità, facilitatori territoriali e neo-popolamento si sperimentano trasformazioni ideologiche e materiali in spazi fragili e marginalizzati sul campo attraverso diversi progetti.

Xfarm agricoltura prossima a San Vito dei Normanni

A San Vito dei Normanni, stiamo trasformando 50 ettari di terre confiscate alla criminalità organizzata in un’azienda agricola, ecologica e sociale capace di generare lavoro, benessere per la comunità e miglioramento dell’ecosistema. Rigeneriamo il suolo, promuoviamo economia circolare, aumentiamo la biodiversità, offriamo prodotti agricoli di qualità, favoriamo inserimenti socio-lavorativi, organizziamo eventi comunitari, sosteniamo la formazione tecnica e la ricerca scientifica, accompagniamo progetti agricoli promossi da giovani del nostro territorio. In tanti e tante, stiamo costruendo un originale hub rurale che vuole contribuire allo sviluppo locale dell’Alto Salento.

Se i giovani diventano protagonisti della rigenerazione dei territori

Due progetti avviati da Fondazione Riusiamo l’Italia in Basilicata nel 2022 per sperimentare nei territori rurali del Mezzogiorno metodi e approcci sul riuso creativo, temporaneo e partecipato. Il primo progetto denominato “Mappa delle opportunità ritrovate” è attuato per conto del GAL Cittadella del Sapere consiste in un processo di mappatura del patrimonio dismesso o sottoutilizzato. Il secondo progetto intitolato “Next Generation - Sant’Arcangelo Hub Giovani” ha lo scopo di valorizzare il talento e le competenze di giovani che possano supportare progetti di innovazione in campo sociale, culturale, ambientale e turistico. Le due esperienze definiscono un approccio ad alta vocazione generativa che richiede limitate risorse di adattamento sulle “cose” e maggiori investimenti sulle persone e sulle comunità, sul loro empowerment e sulla propensione a costruire nuovi modelli di sviluppo durevole e sostenibile.