Azzurra Muzzonigro

Architetta, è curatrice e ricercatrice urbana indipendente. Insegna Urban Design in varie università fra cui Politecnico di Milano e Domus Academy. È co-curatrice del progetto di ricerca Sex & the City che indaga la città da una prospettiva di genere. È autrice con Florencia Andreola di Milan Gender Atlas / Milano Atlante di genere (LetteraVentidue, 2021), e di Costruire Futuri. Migrazioni, città, immaginazioni (Bompiani, 2018) con Leonardo Caffo.

City of care: la cura al governo della città

Pianificare le città a partire da una prospettiva di genere significa, concretamente, tenere conto della vita quotidiana di donne, uomini e minoranze di genere. L’ascolto e la comprensione dei bisogni che queste vite esprimono sono alla base dell’elaborazione di politiche pubbliche inclusive delle esigenze, non solo delle donne, ma di tutti i corpi e le vite che eccedono dal paradigma funzionale. La cura, da gabbia che incatena il genere femminile a una sequenza di responsabilità -spesso non retribuite- legate alla sfera affettiva e domestica, dovrebbe trasformarsi nel motore di un nuovo tipo di socialità, per il bene di tutte e tutti.

Articoli più letti

I vantaggi economici e sociali del reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane

Il reinsediamento manifatturiero nelle aree urbane è da anni oggetto di riflessione e costruzione di politiche pubbliche in diverse metropoli globali. L’insediamento e la crescita di imprese nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato sono perseguiti allo scopo di contribuire al rilancio del ceto medio correlato a nuovi processi di rigenerazione. Tale tematica chiama in causa il rapporto fra aree urbane e territori produttivi che nel caso di Milano suggerisce nuove forme di divisione del lavoro fra il capoluogo lombardo e il Made in Italy su scala nazionale.

Distanti ma vibranti. La capacità dei luoghi di adattarsi alla perifericità

In anni recenti molti esponenti del mondo accademico e tra i policy makers si sono schierati contro la narrazione dominante che le zone marginali siano destinate ad un inesorabile destino di abbandono e lenta scomparsa. Esistono in realtà alcuni territori, che abbiamo definito ‘vibranti’, capaci di resistere alla tendenza allo spopolamento adattandosi alla loro perifericità. Comprendere quali siano gli elementi esogeni, o quali le risorse endogene su cui hanno fatto perno, diviene un importante fattore di conoscenza per chi ha la responsabilità di proporre strumenti per promuovere la coesione territoriale e ridurre le disparità territoriali.

PNRR e sviluppo locale: approcci e prospettive

Il PNRR è un’opportunità per l’Italia per le risorse economiche che mette in campo ma anche per la valenza strategica adottata e coerente con gli obiettivi del Green Deal europeo. Diverse le questioni alle quali porre attenzione in fase attuativa per le ricadute e gli impatti che avranno su città e territori, alcune esaminate in questo numero.

Il progetto NEO a Gagliano Aterno

I piccoli paesi appenninici ribollono di complessità e divengono luoghi fertili per territorializzare alternative culturali e socioeconomiche in tempi di transizione ecologica ed energetica. La dimensione di scala, i vuoti relativi e la posizione decentrata rispetto ai grandi centri antropizzati facilitano tali ambizioni. Attraverso la formazione di operatori di comunità, facilitatori territoriali e neo-popolamento si sperimentano trasformazioni ideologiche e materiali in spazi fragili e marginalizzati sul campo attraverso diversi progetti.

Uno sguardo di genere sulla città

L’urbanistica di genere è una disciplina che si propone di pianificare le città includendo le differenze di bisogni e necessità tra i generi, contribuendo a migliorare la vita quotidiana di quei soggetti che la pianificazione urbana ha storicamente omesso. È una pratica che permette di riscontrare come le città siano la rappresentazione concreta delle disparità tra i generi che caratterizzano la nostra società.