Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è fondamentale per la ripresa post-pandemia in Europa. In Italia, si focalizza su inclusione e salute, destinando rispettivamente il 9% e l'8% del budget. La Missione 5 mira a riformare l'assistenza alle persone disabili e anziane non autosufficienti, mentre la Missione 6 si concentra sulla sanità territoriale e l'innovazione. Tuttavia, manca un'approccio integrato tra le due missioni, nonostante la chiara interconnessione tra salute e qualità della vita quotidiana, come dimostrato dagli impatti della pandemia da Covid-19.
L’articolo introduce i contributi relativi i contributi relativi all’analisi della spesa di regioni, comuni, province e città metropolitane, articolata in missioni, così come previsto dalle norme in vigore. I dati analizzati sono relativi agli anni 2021 e 2019. Tutte le informazioni utilizzate sono state acquisite ed elaborate dall’ISTAT.
Le regioni destinano gran parte delle proprie risorse alla principale funzione attribuita dalle leggi, ossia al campo sanitario, in media il 70%, assegnando quote residuali alle restanti missioni. I servizi destinati al funzionamento della macchina amministrativa e al trasporto pubblico registrano a livello nazionale quote percentuali superiori al 5% della spesa totale. Nel triennio 2019-2021 non si rilevano particolari modifiche nell’utilizzo delle risorse, sia a livello nazionale sia a livello di ripartizione territoriale.
La spesa delle province italiane, per gli esercizi 2019 e 2021, risulta principalmente concentrata nelle missioni riguardanti la gestione generale dell’ente locale, i trasporti e l’istruzione. Inoltre, nell’intervallo di tempo considerato, si registra un generale incremento delle spese per trasporti e istruzione, a cui si accompagna una diminuzione delle spese generali di gestione dell’ente. L’analisi a livello territoriale mostra comportamenti di spesa abbastanza diversificati, in particolare per quanto riguarda i trasporti e le spese gestionali.
L'analisi della spesa delle città metropolitane sostenuta nel 2021 evidenzia una riduzione nel triennio della spesa per Servizi istituzionali e di gestione della macchina amministrativa e servizi rivolti alla formazione professionale. Nei confronti tra città metropolitane emerge il valore pro capite piuttosto elevato di Genova per i Trasporti e diritto alla mobilità, Firenze per l’Istruzione e il diritto allo studio, Palermo per i Servizi istituzionali, generali e di gestione. Al contrario, a Roma si rileva il valore più basso per i Trasporti e a Catania e Messina per l’Istruzione.
La Rete degli Spazi Ibridi di Milano, promossa dal Comune, raccoglie 26 realtà diffuse sul territorio, aperte e accessibili a tutta la cittadinanza. Più che luoghi, questi spazi sono visioni di città: combinano cultura, lavoro, inclusione e innovazione sociale. Ogni realtà sviluppa attività autonome, abilita progettualità condivise e promuove cittadinanza attiva. Un ecosistema urbano in crescita, che genera valore pubblico attraverso pratiche ibride, collaborative e partecipate, capaci di rispondere ai bisogni complessi della città contemporanea
NAMA – Nuovo Anfiteatro Martesana è un progetto di rigenerazione urbana e culturale nato da una rete di realtà under 30. Gestito da Associazione ETC e collettivi giovanili, NAMA offre spazi per artigianato, musica, coworking e socialità, unendo servizi diurni e animazione serale. Parte della Rete Spazi Ibridi del Comune di Milano, promuove partecipazione attiva, inclusione e protagonismo giovanile nel quartiere, generando valore pubblico per la città
Heracles Gymnasium è uno spazio ibrido nato nel cuore di via Padova a Milano che unisce attività fisica, cultura e relazioni. Fondato da Renato De Donato, propone un modello ispirato al gymnasion greco: il corpo come strumento di educazione, consapevolezza e inclusione. In un quartiere complesso, Heracles diventa presidio sociale e culturale, offrendo corsi sportivi, incontri filosofici e momenti di comunità
Il Comune di Milano nel 2022 istituisce in via sperimentale un Elenco qualificato di spazi ibridi denominato Rete spazi ibridi della Città di Milano che conta attualmente 20 soggetti selezionati da un’apposita commissione di valutazione mediante un Avviso pubblico aperto. Nell’intervista che segue Annibale D’Elia, Direttore di Progetto di Economia Urbana, Moda e Design del Comune di Milano, - da diversi anni impegnato nell’innovazione delle politiche pubbliche - ci racconta quali motivi hanno spinto l’amministrazione pubblica a sostenere una rete di soggetti gestori di spazi ibridi.
Negli ultimi anni si sono moltiplicate esperienze in grado di coniugare attivismo, terzo settore e innovazione sociale nelle nostre città. Sono luoghi variamente denominati che hanno nella loro natura ibrida la loro caratteristica principale. A Milano, con un netto impulso durante la fase pandemica, gli spazi ibridi sono cresciuti e si sono affermati. E oggi possono essere valorizzati nelle politiche pubbliche se è vero che la città punta davvero a essere sempre più inclusiva e di prossimità.