Tag: transizione ecologica

Il progetto NEO a Gagliano Aterno

I piccoli paesi appenninici ribollono di complessità e divengono luoghi fertili per territorializzare alternative culturali e socioeconomiche in tempi di transizione ecologica ed energetica. La dimensione di scala, i vuoti relativi e la posizione decentrata rispetto ai grandi centri antropizzati facilitano tali ambizioni. Attraverso la formazione di operatori di comunità, facilitatori territoriali e neo-popolamento si sperimentano trasformazioni ideologiche e materiali in spazi fragili e marginalizzati sul campo attraverso diversi progetti.

La pianificazione territoriale nelle ZES: quale direzione?

Le ZES promuovono uno sviluppo economico e territoriale, ma nella loro pianificazione le azioni mirano solo allo sviluppo produttivo delle aree portuali ed interne. Data la vicinanza delle ZES con i centri urbani, le strategie economiche possono promuovere anche misure di rigenerazione del territorio per i centri urbani nella zona. Questo contributo mira a dare sguardo sulle policy urbanistiche e la regolamentazione delle ZES per proporre un confronto tra contesto locale campano e internazionale.

La relazione tra la transizione ecologica e le ZES in Campania

La recente definizione della transizione ecologica come una delle più importanti e urgenti strategie a livello nazionale ed internazionale rappresenta un momento di grande opportunità per le ZES e le aree portuali. Le ZES rappresentano un sistema complesso in cui avvengono sia processi produttivi sia attività umane che provocano danni ambientali, inquinamento, impatti alle aree marino-costiere e al paesaggio. Connettere la transizione ecologica con le ZES è fondamentale per coniugare le ZES come strumento di rilancio economico a strumento imprescindibile per la sostenibilità territoriale e dei processi produttivi. In questo articolo si analizza lo stato dell’arte delle aree portuali delle ZES in relazione alla transizione ecologica sul territorio nazionale.

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Rinascita e innovazione sociale: storie di cambiamento di Luoghi Comuni

Luoghi Comuni ha trasformato spazi pubblici pugliesi in centri vitali di attività socio-culturali, stimolando la partecipazione giovanile e il rinnovamento comunitario. Attraverso la rivitalizzazione di spazi sottoutilizzati o in disuso, come l'Officina San Domenico e Casa Bachi, sono stati riempiti di attività immobili pubblici inutilizzati. Questi interventi hanno influenzato positivamente la vita di giovani e comunità locali, offrendo loro nuovi modi di interagire, imparare e crescere insieme.

Riuso e valorizzazione degli spazi pubblici urbani in Puglia: un breve excursus storico

La Regione Puglia da circa due decadi ha sviluppato un’azione che ha messo assieme Organizzazioni giovanili, Enti pubblici e Comunità locali per il recupero e la valorizzazione di spazi pubblici abbandonati o sottoutilizzati. È nata, così, una rete di luoghi per la creatività, l’espressione e l’educazione non formale dei giovani attraverso l’infrastrutturazione di spazi pubblici accessibili e attrezzati. Le iniziative hanno consentito di rafforzare nei territori, in particolare in quelli più periferici, la presenza di spazi pubblici con effetti positivi sulle comunità di riferimento e la creazione di nuove forme di collaborazione, relazione ed economia sociale sui territori.

Luoghi Comuni: una politica per promuovere processi di innovazione sociale. Conversazione con Antonella Bisceglia e Alessandro Delli Noci

Attraverso un’intervista alla Dirigente Antonella Bisceglia e all’Assessore Alessandro Delli Noci, si ricostruisce il percorso di “Luoghi Comuni, diamo spazio ai giovani”, misura di Regione Puglia nell’ambito delle politiche giovanili che ha accompagnato la costruzione di progetti di innovazione sociale in spazi pubblici sottoutilizzati, innescando la nascita di infrastrutture sociali e culturali di prossimità, punti di riferimento per i territori animati dal protagonismo giovanile.

Innovazione sociale per il futuro della città: l’esperienza di Palo del Colle (Bari)

Il Laboratorio Urbano Rigenera a Palo del Colle, Bari, ha trasformato un edificio riqualificato in un centro vitale per la comunità. Offrendo spazi gratuiti, Rigenera ha stimolato l’immaginazione e la qualità delle attività, collaborando con 48 realtà associative, start-up innovative e un incubatore di imprese culturali e sociali. Grazie a investimenti privati e pubblici, ha raggiunto la sostenibilità economica e creato nuove infrastrutture e un festival di comunità.

Tra pratiche e politiche: gli Spazi di Comunità come oggetto di policy

Negli ultimi dieci anni il dibattito sulla rigenerazione urbana ha visto emergere un oggetto la cui identità sfugge a letture tradizionali. Community hub, spazi ibridi, nuovi centri culturali, in alcuni casi solo spazi: esperienze che, attraverso forme di collaborazione tra cittadine/i, terzo settore e amministrazioni, mettono in atto processi di riuso di beni inutilizzati con finalità̀ socioculturali. La rilevanza della questione nel dibattito pubblico ha condotto il NUVAP a realizzare una ricerca valutativa per indagare dieci anni di relazione tra pratiche e politiche.