A valle del periodo pandemico, durante il lungo e incerto ritorno alla normalità, è possibile riflettere su quanto le risposte di politica pubblica e le spinte all’innovazione che provengono dalle società locali confermino dinamiche di lungo periodo legate alla capacità istituzionale, alle forme di conoscenza e di apprendimento sociale e alle possibilità innovazione, o quanto esse costituiscano potenziali discontinuità e aperture, preziose per immaginare traiettorie future differenti.
La situazione emergenziale dettata dal Covid-19 ha posto numerosi lavoratori e datori di lavoro dinanzi alla possibilità di superare la tradizionale visione della prestazione del lavoro, contemplando non soltanto la flessibilità di natura oraria ma anche quella geografica. Nello scenario post-pandemico, questa tendenza continua a sollecitare riflessioni importanti, ad esempio sulle disuguaglianze o sul ruolo della regolazione quale tematica prescelta per il presente contributo: attraverso un più ampio spettro di attori, la regolazione può svolgere un ruolo importante affinché il lavoro da remoto e dal Sud sia un fenomeno (ancora) possibile ed equo al tempo stesso.
Il concetto di finanziarizzazione è diventato centrale nello studio delle dinamiche tra mercati immobiliari e finanziari. Questa pratica coinvolge la trasformazione dei beni immobili in asset finanziari negoziabili, alterando la loro percezione e valore. Le implicazioni di questa evoluzione per lo sviluppo urbano evidenziano come le politiche pubbliche e le strategie di investimento si siano adattate a questa nuova realtà. Le tensioni tra le logiche territoriali e finanziarie emergono come questioni cruciali, sollevando interrogativi sulla sostenibilità e l'equità nei processi di urbanizzazione contemporanei
La rendita e la finanziarizzazione condividono meccanismi di produzione e cattura del plusvalore che determinano rilevanti impatti spaziali, sebbene si distinguano per risorse impiegate e tipo di relazioni sociali mobilitate. La comprensione di questi fenomeni richiede un'analisi integrata dei loro intrecci all'interno delle trasformazioni del capitalismo. La pianificazione spaziale, nonostante i suoi limiti operativi, deve riappropriarsi di una prospettiva critica sulla rendita, al fine di delineare alternative per lo sviluppo di città e territori e dare nuova legittimità, e senso, alla sua azione
Oltre a investire la città in senso stretto, la finanziarizzazione tocca spazi dell’urbano esteso, come i magazzini logistici. Il settore, in grande espansione, attrae investitori stranieri che si rivolgono a consulenti finanziari nelle grandi città, ma si materializza negli hinterland logistici diffusi nel territorio, grazie all’interesse di attori locali pubblici e privati. In queste aree, l’immobiliare logistico è visto come un’opportunità per l’economia locale, con scarsa attenzione alle criticità di questo modello di sviluppo
La rivista è aperta a coloro che ritengono di avere un contributo da offrire al dibattito. La collaborazione avviene promuovendo articoli di carattere puntuale e/o gruppi di articoli coordinati su un tema. I contributi hanno una lunghezza compresa tra quattro e seimila caratteri. Per ogni richiesta di approfondimento: info@dite-aisre.it
La rivoluzione alimentare urbana coinvolge sempre più città e territori, con politiche volte a garantire sicurezza alimentare e sostenibilità. Restano però lacune nell’implementazione e nella valutazione di tali iniziative. Multiculturalità e innovazione rurale emergono come temi centrali: l’uso del linguaggio e nuovi paradigmi spaziali evidenziano l’importanza di integrare diversità culturale e rurale e di rivedere il tradizionale dualismo urbano-rurale. Progetti collaborativi e colture alternative, come la quinoa, mostrano il potenziale per valorizzare territori, biodiversità e comunità locali.