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Se i giovani diventano protagonisti della rigenerazione dei territori

Due progetti avviati da Fondazione Riusiamo l’Italia in Basilicata nel 2022 per sperimentare nei territori rurali del Mezzogiorno metodi e approcci sul riuso creativo, temporaneo e partecipato. Il primo progetto denominato “Mappa delle opportunità ritrovate” è attuato per conto del GAL Cittadella del Sapere consiste in un processo di mappatura del patrimonio dismesso o sottoutilizzato. Il secondo progetto intitolato “Next Generation - Sant’Arcangelo Hub Giovani” ha lo scopo di valorizzare il talento e le competenze di giovani che possano supportare progetti di innovazione in campo sociale, culturale, ambientale e turistico. Le due esperienze definiscono un approccio ad alta vocazione generativa che richiede limitate risorse di adattamento sulle “cose” e maggiori investimenti sulle persone e sulle comunità, sul loro empowerment e sulla propensione a costruire nuovi modelli di sviluppo durevole e sostenibile.

Strumenti tradizionali per spazi innovativi: laboratori e prospettiva di genere

L’articolo vuole mettere in luce la necessità di porre le comunità come protagoniste della creazione di spazi pubblici inclusivi. L’utilizzo delle lenti della prospettiva di genere in questo tipo di processi può essere occasione di riscoperta, in nuove forme, di alcuni strumenti fondamentali: i laboratori.

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Sei lezioni dalle città del 2023

Il testo prende in esame sei lezioni apprese dalle presentazioni di Abitare il Vortice nelle città italiane nel 2023. 1) L’abitare si è posto ovunque al centro della discussione sulle città, e non se ne andrà 2) Il cambio di passo nella lotta alla gentrificazione 3) L’egemonia incontrastata dell’overtourism 4) C’è una domanda sempre più diffusa di città 5) C’è una sete enorme di sapere pubblico e condiviso sulla città 6) C’è una domanda pervasiva di nuovi immaginari urbani.

Di chi è la città?

Seguendo allo stesso tempo l’evoluzione del dibattito e il percorso personale dell’autore, “Abitare il vortice” esemplifica efficacemente la necessità di guardare oltre le forme che la città assume per indagare i processi che tali forme producono, a partire da alcuni interrogativi finalmente divenuti centrali ma in larga parte irrisolti: come si produce ‘valore’ nella città e nell’economia urbana contemporanea? Chi lo produce, e chi se ne appropria? Di chi è la città? E come fare per riappropriarsene?

Indizi per capire come funzionano le città

Il libro di Niessen offre una profonda analisi della società urbana contemporanea, esplorandone alcuni processi chiave a partire da un insieme molto organico composto da piccole storie e grandi sistemi, dettagli e sguardi d’insieme, storie e aneddoti. L’autore ci invita a riflettere sul significato di cultura, sulle forze che mettono la nostra vita sociale in pericolo ma offre anche gli strumenti da mettere in campo per riprendersi la città.

I vortici urbani, tra città-merce e nuovi spazi del dissenso

Nel suo Abitare il vortice Bertram Niessen analizza criticamente la realtà della città contemporanea, interessata da processi sempre più spinti di finanziarizzazione, gentrificazione e turistificazione, e ciononostante ancora capace di produrre nuove spazialità e pratiche collettive di dissenso. Dalla sua lettura sembra emergere una evidente dualità: quella tra città “concepita”, plasmata dalle amministrazioni, dal capitale finanziario e dal city branding, e città “praticata”, animata dai movimenti dal basso e da una cultura diffusa che apre costantemente a nuovi modi di fare comunità.

La vera questione non è aste sì aste no, è lo statuto collettivo degli arenili

In Italia, la maggior parte delle spiagge è trattata come una risorsa commerciale anziché come un bene pubblico. Questo approccio ha condotto a una massiccia privatizzazione delle spiagge, soprattutto nelle zone con alta domanda sociale. Inoltre, ha trasformato una questione legata alla gestione di beni collettivi in un dibattito incentrato sul rinnovo delle concessioni o sulle loro aste. La gestione delle spiagge dovrebbe invece prioritariamente rispondere alle necessità della società, garantendo l'accesso gratuito e considerando anche gli aspetti ecologici. Questo potrebbe essere realizzato tramite una graduale riduzione delle concessioni nelle regioni con elevata richiesta e una ridefinizione delle tariffe per assicurare l'accessibilità per tutti.