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La città in era (post) covid tra tendenze centrifughe e cambiamenti funzionali

La pandemia da Covid-19 ha rappresentato un momento di trasformazione, oltre che sul piano sanitario, anche su quello economico e dei comportamenti sociali alcuni dei quali in grado di indurre modifiche, talvolta permanenti. Il fatto di trascorrere molto più tempo all’interno della propria abitazione ha alimentato una nuova domanda abitativa e un maggiore interesse verso quei contesti in grado di offrire una elevata qualità della vita. Pertanto, alcuni territori stanno diventando più appetibili beneficiando di un nuovo equilibrio tra costo dell’abitare e costo del pendolarismo, e dall’altro nelle città potrebbero innescarsi alcuni cambiamenti che potrebbero coinvolgere anche la loro configurazione funzionale.

Come va la vita in paese? Resilienza economica e reazione durante i lockdown pandemici

Sebbene le pandemie siano state un problema ricorrente nella storia, la pandemia COVID-19 presenta alcune caratteristiche mai sperimentate prima. L'essere umano è sopravvissuto a guerre, catastrofi naturali e shock economici, dimostrando sempre capacità di adattamento a nuove situazioni. Come reagiamo alle situazioni emergenti? Come ha reagito la popolazione dei piccoli comuni durante le forti restrizioni? Quali sono stati i comportamenti di resilienza? Esploriamo questi aspetti attraverso una analisi dei contenuti dei messaggi Twitter.

Norme e uso degli spazi nel post pandemia

A valle del periodo pandemico, durante il lungo e incerto ritorno alla normalità, è possibile riflettere su quanto le risposte di politica pubblica e le spinte all’innovazione che provengono dalle società locali confermino dinamiche di lungo periodo legate alla capacità istituzionale, alle forme di conoscenza e di apprendimento sociale e alle possibilità innovazione, o quanto esse costituiscano potenziali discontinuità e aperture, preziose per immaginare traiettorie future differenti.

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Una nuova stagione per il diritto alla casa

La questione abitativa è entrata nel dibattito non solo accademico. La casa è un diritto che va tutelato attraverso politiche pubbliche multi-scalari e multi-attoriali che si traducono in azioni e interventi coordinati e articolati. Garantire un alloggio economicamente accessibile a tutti, presuppone regole chiare e obiettivi condivisi tra i diversi soggetti e i portatori di interesse coinvolti.

L’edilizia sociale pubblica come strumento di cambiamento delle città

L’articolo, di fronte al complesso quadro di crisi sociale e abitativa che caratterizza le città, evidenzia la necessità di interventi concreti e di una nuova prospettiva politica per affrontare le sfide urbane attuali e mitigare la deriva neoliberista. Tra queste: la ridefinizione dell'alloggio sociale come servizio di interesse generale e l'elaborazione di un Piano Casa Nazionale che preveda il significativo aumento del numero di alloggi di ERP e ERS pubblico per rispondere alla crescente domanda.

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L’autonomia regionale differenziata è una secessione dei ricchi

L’autonomia differenziata configura una autentica “secessione dei ricchi” perché amplifica enormemente i poteri delle Regioni, pregiudicando disegno e attuazione delle politiche pubbliche nazionali e ampliando le disuguaglianze territoriali. Il trasferimento delle risorse alle Regioni è definito da commissioni stato-regione privando il Parlamento delle proprie potestà.