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Il progetto NEO a Gagliano Aterno

I piccoli paesi appenninici ribollono di complessità e divengono luoghi fertili per territorializzare alternative culturali e socioeconomiche in tempi di transizione ecologica ed energetica. La dimensione di scala, i vuoti relativi e la posizione decentrata rispetto ai grandi centri antropizzati facilitano tali ambizioni. Attraverso la formazione di operatori di comunità, facilitatori territoriali e neo-popolamento si sperimentano trasformazioni ideologiche e materiali in spazi fragili e marginalizzati sul campo attraverso diversi progetti.

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La crescita della food charity: quale futuro per il diritto al cibo?

La povertà alimentare cresce anche nei paesi sviluppati, spinta da disuguaglianze di reddito, disoccupazione, infrastrutture carenti e aumento dei prezzi, e aggrava le disuguaglianze sociali. Spesso si allevia con la distribuzione di pacchi alimentari ad opera di associazioni di volontariato. Tuttavia, questo aiuto non può più essere solo materiale: implica relazione, ascolto e conoscenza dei bisogni. La food charity propone un modello che rimette al centro la persona e sollecita un ripensamento del welfare, della logistica e del coordinamento tra istituzioni e associazioni.

La geografia diseguale della povertà alimentare

In Italia, l'insicurezza alimentare è una forma significativa di disuguaglianza, aggravata da difficoltà economiche. Nel 2023, circa 2,9 milioni di persone hanno ricevuto aiuti alimentari, con una predominanza di donne e migranti nel centro-nord. La “filiera solidale” distribuisce principalmente pacchi alimentari, ma persistono disparità nella rete di assistenza. È urgente promuovere politiche pubbliche più inclusive, soprattutto in un contesto di crescente inflazione e crisi climatica, per garantire un accesso equo a cibi nutrienti e sostenibili.

Collaborazione e competizione nel settore dell’aiuto alimentare

La sicurezza alimentare è un diritto umano fondamentale, ma l'insicurezza alimentare persiste in Italia, dove milioni di persone necessitano di assistenza, un problema esacerbato dalla pandemia. Le organizzazioni solidali territoriali operano attraverso la distribuzione pubblica di alimenti e le donazioni private. Gli studi mostrano una concentrazione significativa di solidarietà nel centro di Roma, mentre le periferie, più bisognose, sono servite in modo disperso. Un migliore coordinamento e una distribuzione più equa delle risorse potrebbero migliorare l'efficacia degli interventi contro la povertà alimentare

Solidarietà alimentare: la rete Caritas come risposta alla povertà alimentare

Negli ultimi quindici anni, la povertà assoluta in Italia è più che raddoppiata, colpendo minori e famiglie vulnerabili. La rete Caritas svolge un ruolo cruciale nell’affrontare quest’emergenza, offrendo supporto oltre la semplice distribuzione di cibo. La pandemia di COVID-19 ha incrementato le richieste di aiuto, stimolando anche innovazioni nei servizi di assistenza alimentare. In Emilia-Romagna, le Caritas hanno creato centri di distribuzione temporanei e potenziato le consegne a domicilio, promuovendo collaborazioni tra istituzioni e associazioni. Sono emersi empori solidali e progetti di utilità collettiva che rinforzano il capitale sociale e favoriscono relazioni comunitarie, dimostrando come la crisi possa rappresentare un'opportunità per costruire un welfare più partecipativo e inclusivo.

Agricoltura sociale: riscatto e nuove opportunità per i detenuti

Negli ultimi anni, l'agricoltura sociale (AS) si è affermata come strumento chiave per l'inclusione e il reinserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati, inclusi i detenuti. Questo approccio promuove formazione, responsabilità e coesione sociale, affrontando le sfide della povertà. In Italia, la Legge 141/2015 sostiene queste iniziative tramite incentivi per cooperative sociali. Il progetto “Libere Tenerezze” nel carcere di Ragusa dimostra come l'agricoltura possa migliorare l'autostima dei detenuti e creare un collegamento con la comunità esterna, promuovendo inclusione e solidarietà