Così come l’energia non si disperde nelle trasformazioni di un sistema, il diritto edificatorio non si disperde nelle trasformazioni di un manufatto, rimanendo valido e legittimo ben oltre il suo ciclo di vita. Tutto ciò con implicazioni rilevanti sulla fiscalità, sulle politiche di riuso e sulle scelte individuali.
Il contributo riflette sull’attualità del tema della rendita urbana nel governo dei processi di rigenerazione degli insediamenti esistenti, sottolineando l'esigenza di approcci e strumenti orientati al riequilibrio delle disuguaglianze socioeconomiche e territoriali tra poli urbani e metropolitani e contesti marginali in contrazione.
Per “territorializzare” certe idee di “giustizia”, serve capire quali problemi debbano essere oggetto della giustizia legale (chi ha fatto cosa), e quali siano anche oggetto di giustizia sociale (chi può/deve fare cosa) e spaziale (cosa fare dove). In questo numero affrontiamo cosa voglia dire accogliere la sfida della “giustizia spaziale” da diverse prospettive, utili a stimolare e intervenire più efficacemente su alcuni problemi che affliggono diversi contesti urbani contemporanei.
Si parla molto oggi, forse eccessivamente, di “giustizia spaziale”. Questa breve nota invita a una riflessione critica su tale concetto con l’intenzione di suggerirne (anche nella teoria e nella pratica della pianificazione e delle politiche urbane) un uso più mirato e fuor di retorica.
Questo contributo sintetizza gli esiti di un’indagine sullo spazio ed il significato attribuiti al tema della giustizia spaziale nei corsi di laurea e post laurea in studi urbani delle università federali degli stati di Rio de Janeiro e di Goiás in Brasile. Nonostante, a livello teorico, emerga una buona diffusione del tema nei corsi di studi nell’università pubblica, tuttavia, gli intervistati hanno manifestato il timore che la maggior parte dei nuovi professionisti architetti-urbanisti siano poco attenti a questo a tema a causa delle pressioni del mercato e della grande diffusione delle università private nel paese.
Il dibattito attorno al tema della giustizia spaziale può essere ampliato se si considera la città come spazio d'azione. In particolare, una distribuzione ampia e diversificata delle responsabilità progettuali (ovvero del potere d'azione e controllo sull'ambiente costruito) viene indicata come una meta-condizione necessaria per una città più giusta. Tale idea ha rilevanza sia sul tema della proprietà sia su vari aspetti del disegno urbano.
Le ultime due decadi di letteratura in studi urbani e geografia umana hanno visto una proliferazione di contributi sul tema della giustizia spaziale. Una delle caratteristiche comuni in questa letteratura è la considerazione di tale “giustizia” come uno “stato di cose” risultante da una equa distribuzione di beni spaziali primari e rispettivi diritti