In anni recenti molti esponenti del mondo accademico e tra i policy makers si sono schierati contro la narrazione dominante che le zone marginali siano destinate ad un inesorabile destino di abbandono e lenta scomparsa. Esistono in realtà alcuni territori, che abbiamo definito ‘vibranti’, capaci di resistere alla tendenza allo spopolamento adattandosi alla loro perifericità. Comprendere quali siano gli elementi esogeni, o quali le risorse endogene su cui hanno fatto perno, diviene un importante fattore di conoscenza per chi ha la responsabilità di proporre strumenti per promuovere la coesione territoriale e ridurre le disparità territoriali.
Il quadro europeo sulle Zone di Incentivazione si basa sul Codice delle dogane dell’Unione, che fornisce una disciplina unica sulla materia. In questo quadro, le possibilità di modifiche consentite ai singoli Stati hanno, però, portato ad una forte differenziazione delle esperienze europee, in termini sia strutturali, che di obiettivi e di risultato.
Le Zone di Incentivazione sono tra i principali strumenti di politica industriale adottati in Europa. Nonostante gli incentivi e le modalità di costituzione siano abbastanza omogenee, esistono grandi differenziali di performance tra le varie aree, con storie di successo che si affiancano a numerosi fallimenti di simili strategie di sviluppo locale.
La creazione delle ZES in Italia si basa su un criterio fondante di prossimità alle infrastrutture portuali e di conseguente collegamento logistico-funzionale di queste ultime con le aree retroportuali. In questa prospettiva, le ZES permettono di collegare il Mezzogiorno d’Italia al più ampio quadro di sviluppo dei traffici mediterranei in corso e di ritrovata centralità geoeconomica.
Dal 2017, l’istituzione delle ZES Campania, come in tutte le regioni del Mezzogiorno, ha seguito un iter lungo e articolato. Dopo una serie di ritardi, la nomina del Commissario e la riforma introdotta col PNRR, le ZES sono oggi pienamente operative, mostrando i primi risultati in termini di localizzazione di nuove imprese e sviluppo delle esistenti.
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