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Aspettando l’ultima onda: Venezia, l’overtourism e il nodo della casa

Venezia ha introdotto un contributo di accesso per i visitatori giornalieri come tentativo di risposta al fenomeno dell’overtourism. I primi risultati sono stati deludenti, suggerendo che la misura non è sufficiente a ridurre significativamente i flussi. Parallelamente, il fenomeno delle locazioni brevi ha ridotto la disponibilità abitativa per i residenti, aggravando il problema dello spopolamento. Un diverso approccio a queste misure, insieme a una regolamentazione delle locazioni turistiche, contribuirebbe a costruire nuovi equilibri tra turisti e abitanti.

La vera questione non è aste sì aste no, è lo statuto collettivo degli arenili

In Italia, la maggior parte delle spiagge è trattata come una risorsa commerciale anziché come un bene pubblico. Questo approccio ha condotto a una massiccia privatizzazione delle spiagge, soprattutto nelle zone con alta domanda sociale. Inoltre, ha trasformato una questione legata alla gestione di beni collettivi in un dibattito incentrato sul rinnovo delle concessioni o sulle loro aste. La gestione delle spiagge dovrebbe invece prioritariamente rispondere alle necessità della società, garantendo l'accesso gratuito e considerando anche gli aspetti ecologici. Questo potrebbe essere realizzato tramite una graduale riduzione delle concessioni nelle regioni con elevata richiesta e una ridefinizione delle tariffe per assicurare l'accessibilità per tutti.

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